Ai confini della musica

Questa volta va così, con un piccolo elenco semiserio di surreale inutilità.

Il confine fra un genere musicale e un altro: facile facile… labile labile.

La classica non è musica per giovani, il trap non è genere per vecchi.

Dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei e da dove vieni.
Cosa? Come facciamo con la classica? In effetti è un problema. Con i tanti rock?
Già, è vero… Poi c’è quel folk che non penseresti mai, ma che è attraversato da un caleidoscopio di generi musicali.
Dai, con il jazz è facile, e poi è così di nicchia… Ma come fai a farci star dentro Bollanone nostro? Non può fare solo jazz o solo classica, così evita di complicarci la vita? E Paolo Fresu?
(n.b.: Bollanone è il grande Stefano Bollani!)

Ma che razza di musica è questa?
(a proposito di quei brani che neanche il più puntuto geometra dei confini della musica saprebbe classificare…)

La musica bisogna ascoltarla in rigoroso silenzio… ma se mi infilo le cuffie e sto camminando per strada o sto guidando (senza cuffie, ovviamente!), col cavolo che non ci canto sopra!
(en passant, mi viene in mente di suggerirvi John Denver e la sua Country Roads per l’esplorazione di entroterra remoti).

Confine tra musica e silenzio? Tra musica e non musica?

Ma se due musicisti cantano insieme, magari vicini, e uno stona, che succede? E come fanno i musicisti di un’orchestra a non confondersi se devono suonare delle parti diverse (secondo voi c’è un’invisibile parete di plexiglass tra una sezione e l’altra?)?

La scala è un confine di note. Lascio il do e subito dopo c’è il re, e poi il mi e via salendo, che tutti la sappiamo. Se le note si sovrappongono è subito accordo e le nostre convenzioni musicali mi dicono che quell’accordo, a seconda della distanza tra una nota e l’altra, sarà di un certo tipo e avrà una sua precisa funzione armonica. Ci sono delle canzoni o dei brani che girano sulla successione di ben definiti accordi. E poi c’è Schönberg e molti altri dopo di lui… e il rap!

La differenza tra musica angelica e musica diabolica?
(questo meriterebbe un post-ino, e qui chiedo l’aiutino!)

La musica si può suonare al chiuso di una sala, all’aperto di una piazza o all’interno dell’abitacolo della propria auto, sax alla mano, vista panoramica, un piede fuori e l’altro dentro, un tutt’uno con l’assolo di Careless Whisper
(l’ignoto ispiratore-ispirato mi è apparso recentemente davanti come una rivelazione).

Confine tra musica e danza? Chiedetelo a Christos Papadopoulos, con il suo Opus.

La musica si impara leggendo uno spartito, ad orecchio o guardando un tutorial?
Un giovanissimo pianista è passato di qui e ci ha detto che lui ha imparato il Valzer del Minuto di Chopin e Bohemian Rhapsody dei Queen con un tutorial.
Risultato eccellente, a sentirlo suonare!

Il confine tra l’inizio e la fine del post?
Questo!

Di Laura Ventura