Manoscritti

Un po' di storia

Già nel 1884, nella pubblicazione sulla Biblioteca civica realizzata in occasione dell'Esposizione Generale Italiana, il direttore Daniele Sassi descriveva la raccolta di manoscritti esistente all'epoca:  I manoscritti posseduti dalla Biblioteca civica di Torino sono in numero di 87; quarantadue sono preziosi, ma nessuno è adorno di miniature. Unico fra essi che abbia cospicuo valore storico e bibliografico è l'autografo delle orazioni di Pietro di Bajro.
Per cura degli Impiegati della Biblioteca da
questo manoscritto si è ricavato un indice alfabetico delle persone e delle famiglie ricordate dal De Bajro,
lavoro che fornisce copiose e molto interessanti notizie non reperibili per la maggior parte in altri libri.
È
pure da notarsi il manoscritto contenente gli Statuti del Comune di
Sciolze, che è tanto raro, che neppure se ne ha copia nel Comune cui riguarda.

La situazione attuale

Oggi i manoscritti della Biblioteca civica Centrale di Torino appartengono a due diverse raccolte. La prima, creata dalla Biblioteca attraverso doni e acquisti, annovera 655 documenti di provenienza e natura molto disparata, redatti in un arco di tempo che va dal XV al XX secolo, non di rado con caratteristiche e provenienza archivistiche. Particolarmente interessante è il fondo che raccoglie in 75 volumi (Ms. 461-535) i quaderni di appunti dello scienziato Amedeo Avogadro (1776-1856) e il manoscritto Missione in prattica (Ms. 457) del padre cappuccino Bernardino Ignazio da Vezza d'Asti, ora Vezza d'Alba (1702-1757). La seconda raccolta, messa insieme dal canonico torinese Antonio Bosio (1811-1880), offre con i suoi 362 documenti un quadro sia dei molteplici interessi che ne guidavano le ricerche di storia locale, sia delle modalità di conduzione delle medesime, come ben illustrano il manoscritto Iscrizioni torinesi (Ms. B. 2) e l'album con i disegni di Giuseppe Battista Piacenza (1735-1818) e Carlo Randoni (morto nel 1831) per il Palazzo Reale di Torino (Ms. B. 145).

Particolare interesse riveste la Collezione Pregliasco, pervenuta alla Biblioteca civica Centrale nel 1903. Giacomo Pregliasco (1758-1825) fu inventore di apparati per feste pubbliche, impresario teatrale, disegnatore di costumi e infine progettista di teatri. La Collezione consta di sette volumi e raccoglie 449 figurini a colori, ideati e realizzati da Pregliasco tra il 1802 e il 1818.

Autore

Abbazia di s. Pietro d'Erba Amara (Pavia)

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