Utøya, 22 luglio 2011

Utøya - foto di Paal Sørensen (CC 3.0)

Sono passati 10 anni da quando, in una piccola isola della Norvegia, la follia umana si è manifestata in tutta la sua brutale violenza.

Era un venerdì caldo e tranquillo e nell'isola di Utøya, come tutti gli anni, centinaia di ragazzi vivevano il loro campo estivo organizzato dal partito laburista. In poche ore si scatenò l'inferno. Anders Breivik, giovane fanatico di idee neonaziste e xenofobe, quel 22 luglio di 10 anni fa si macchiò di un crimine terribile con il preciso obiettivo di seminare il terrore.

Settantasette persone persero la vita, moltissimi furono i feriti e l’angoscia e il dolore si impadronirono, ancora una volta, di tutti noi.

In questi 10 anni, purtroppo, la strage di Utøya non è rimasta un fatto isolato e in diverse parti del mondo si sono vissute tragedie simili. Ma se si vuole combattere l'odio non dobbiamo lasciarci imbrigliare nella spirale di violenza che esso genera. Al contrario dobbiamo veicolare sentimenti positivi, come il rispetto, la tolleranza, il rifiuto di ogni forma di razzismo e di disuguaglianza.

La nostra biblioteca, inaugurata l'8 aprile del 2019, è dedicata proprio a "I  ragazzi e le ragazze di Utøya": un luogo in cui le idee possono circolare libere nei libri e tra le persone; un luogo di pace, rispetto, tolleranza e scambio, dove i libri diventano ponti che uniscono e non dividono.
Questa è la nostra risposta a Breivik e a tutti i fanatici intolleranti che vogliono diffondere la paura con la violenza.

È così che ricordiamo i ragazzi e le ragazze di Utøya.

Fotografia di Paal Sørensen (licenza Creative Commons 3.0)

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