Lo swing a Torino
Lo swing è un genere musicale jazz nato negli Stati Uniti d’America negli anni Venti del secolo scorso, che raggiunse il culmine artistico e di popolarità negli anni Trenta. Si caratterizza per un modo “saltellante e dondolante” di eseguire le note e i movimenti ritmici.
Proprio negli anni Trenta lo swing si affermò in Italia e Torino fu uno dei centri della sua diffusione: i più grandi interpreti del genere, con poche eccezioni, ebbero a che fare con il capoluogo sabaudo.
Nel 1935 Louis Armstrong scelse proprio Torino per esibirsi in un concerto e per diffondere questo nuovo stile del jazz. Da quel momento si diffusero sempre più luoghi “segreti”, dove i musicisti si ritrovavano per le loro “jam session”. Successivamente suonarono a Torino anche Dizzy Gillespie e Chet Baker.
Chi oggi frequenta Vanchiglia, l’ultima nata tra le “zone della movida” torinese, ossia il triangolo compreso tra Corso Regina Margherita, Corso San Maurizio e Via Napione, soffermandosi a parlare con qualche persona anziana, potrebbe sentirsi raccontare quando negli anni ‘40-‘50 era facile incontrare per strada Alessandra, Giuditta e Caterine, ossia il Trio Lescano. Questo gruppo vocale femminile, con un repertorio misto di musica leggera, jazz e swing, era composto appunto dalle tre sorelle Leschan (cognome opportunamente italianizzato, visto il periodo), di origine ungaro-olandese, e fu attivo tra il 1936 e il 1950. Era all’epoca tra i più famosi esponenti del genere assieme a Antonio Rabagliati.
Nicola Arigliano, cantante di musica leggera, ma abile jazzista e swinger, trovò rifugiò a Torino dopo essere scappato di casa a soli 12 anni a causa delle umiliazioni subite per la sua balbuzie. Qui iniziò la carriera anche Ernesto Bonino, verso la fine degli anni Trenta. In quel periodo, Torino era un ambiente molto vivace dal punto di vista musicale.
Lo showman Lelio Luttazzi creò la prima orchestra d’archi ritmica in Italia della RAI e scrisse canzoni jazz swing come “Chiedimi tutto”, “Legata ad uno scoglio”, “Rabarbaro blues”, “Senza cerini” e “Timido twist”. A farlo conoscere al grande pubblico fu la trasmissione radiofonica “Hit Parade”, andata in onda dal 1967 al 1976, che ogni settimana svelava la classifica dei dischi più venduti in Italia.
Pippo Barzizza diresse a Torino dal 1936 l’Orchestra Cetra, importante espressione del linguaggio jazz in chiave orchestrale.
Nunzio Rotondo, detto il Miles Davis italiano, lavorò per parecchi anni a Torino assieme ad alcuni tra i migliori musicisti del momento: il trombettista Nini Rosso, il sassofonista Gianni Basso, il chitarrista Franco Cerri.
In tempi più recenti tra gli swinger italiani possiamo citare Sergio Caputo e la cantautrice Simona Molinari, che grazie agli ultimi lavori discografici ha portato il suo electro-swing al Festival di Sanremo.
Le Biblioteche civiche torinesi offrono molti documenti, audiovisivi e cartacei, dedicati a Louis Amstrong, Dizzy Gillespie e Chet Baker.
Per quanto riguarda i musicisti della scena swing torinese, suggerisco la lettura e l'ascolto dei seguenti titoli disponibili in Biblioteca musicale:
Alba Beiras, I miei tu-li-pàn (mamma cantava nel Trio Lescano), 809.A.113
Gabriele Eschenazi, Le regine dello swing: il Trio Lescano, una storia fra cronaca e costume, 809.E.54 (12)
Mondini Franco, Sulla strada con Chet Baker e tutti gli altri: cronache degli anni ’50 e ’60, 809.D.111
Nicola Arigliano, I sing ancora [live in Matera], 13.F.5878
Nicola Arigliano, Nu Ritratto [live in Matera 2], 13.F.5876
Nicola Arigliano, My name is Pasquale, 12.F.1106
Sergio Caputo, Serenadas, 13.F.3681
Sergio Caputo, That kind of thing, 13.F.6587
Sergio Caputo, La notte è un pazzo con le mèches, 12.F.1547
Di Maurizio Ninghetto