Joni Mitchell: “Amare è toccarsi le anime, tu sicuramente hai toccato la mia"

Nel 1984 comprai un manuale per chitarra davvero mitico, Il manuale di chitarra Rock di  Andrea Carpi. Pur essendo dotato di un buon orecchio, non riuscivo a capire che tipo di accordi facessero alcune canzoni di Neil Young, David Crosby o James Taylor: entrai così nel magico mondo delle accordature aperte! Le accordature del blues, ma soprattutto le accordature di Joni Mitchell.

Scoprii così come si suonasse ad esempio la magnifica The Circle Game, e fu quella una delle prime canzoni in accordatura aperta che imparai a suonare. Si, perché Joni Mitchell ha stravolto il modo di suonare una chitarra. Stiamo parlando di un vero genio della musica, considerata da molti la più grande cantautrice di tutti i tempi, la quintessenza della scuola cantautoriale. 

Difficile definire esattamente il genere cantautorale: si tratta infatti di un genere che non ha caratteristiche formali precise. Non è tanto l'arrangiamento che deve risultare trainante bensì il testo. In Mitchell c'è una lucida, originale - nonché poetica - propensione a tradurre in versi le proprie sensazioni: rispetto al folk cantautorale sociale e impegnato di Dylan, le tematiche diventano più intimiste e personali.

All'età di 12 anni, Joni Mitchell incontra Arthur Kratzman, suo insegnante di inglese, che cambia in qualche modo il corso della sua vita. Mithcell aveva già una spiccata passione per la pittura e mentre appende alcuni dei suoi quadri sulla parete della scuola Kratzman  si complimenta con lei dicendole: "Se sai dipingere con un pennello, sai anche dipingere con le parole". Joni comincia così a scrivere poesie e, tempo dopo, non avendo i mezzi per comprare una vera chitarra, acquista un ukulele per 36 dollari, comincia a suonare alle feste e in qualche locale della città canadese Saskatoon.

A Toronto, Joni Mitchell (in questo periodo ancora Roberta Joan Anderson) cerca in tutti i modi di iscriversi al sindacato dei musicisti, ma le sue finanze sono ridotte all'osso e, senza il tesserino, molti locali si rifiutano di farla esibire. Così trova lavoro per i grandi magazzini Simpson-Sear per tutta la seconda metà del 1964. Toronto era in quegli anni il crocevia della musica folk canadese e non solo. Joni ha l'occasione di incontrare gli ancora sconosciuti Neil Young e Leonard Cohen e numerosi altri artisti che ruotano attorno alle decine di coffee house, fulcro del movimento folk. Si sposterà più avanti nel quartiere degli artisti di Chelsea a New York, dove prende residenza; incontra Elliot Roberts che diviene presto il suo manager e la inserisce nel circuito degli artisti e dei locali più frequentati.

Durante un'esibizione in Florida nasce la relazione sentimentale con David Crosby, ex The Byrds. Crosby convince la Reprise Records affinché Joni possa registrare un album totalmente acustico. Nel marzo 1968 esce il primo album solista di Joni Mitchell: Song to a Seagull (a volte noto semplicemente come Joni Mitchell). Intanto David Crosby promuove in qualsiasi maniera l'album e la cantante, presentandola ai suoi amici di Hollywood e introducendola nei locali più alla moda e in vista del paese. Il passaparola è veloce e il nome di Joni Mitchell si comincia a sentire alla radio o a leggere sulle riviste. Il successo, sia da parte della critica che dal caloroso pubblico, arriva con le esibizioni al Troubadour di Los Angeles, alla Royal Festival Hall di Londra e al Miami Pop Festival. Ad aggiungere notorietà arriva nel dicembre 1968 la versione di Judy Collins di Both Sides Now scritta da Joni, che diventa una hit. Da qui, ci si potrebbe dilungare fino a scrivere un intero volume su di lei, passa dal pop al jazz . Con lei hanno suonato tra i più grandi musicisti della scena musicale, da Pat Metheny a Jaco Pastorius a Mingus (per il quale fece un album a lui intitolato!). Il live Shadows and light, suonato con Metheny, Pastorius, Brecher e Mays è davvero epocale. 

Nel catalogo delle Biblioteche civiche torinesi potete trovare: Shadows and lightTaming the tigerShineNight ride home

Testo di Giacomo Aime, con la collaborazione di Paolo Barile

 

Joni Mitchell nei libri della biblioteca