"Le teorie queer. Un’introduzione"

Rielaborazione grafica del volto di Judith Butler

Chi non conosce le teorie queer potrebbe farsi l’idea che si tratti di argomenti lontani dall’interesse generale, legati unicamente alle istanze di quella parte della società che rivendica i diritti delle minoranze sessuali. Il saggio del filosofo Lorenzo Bernini intitolato Le teorie queer. Un’introduzione (Mimesis, 2017), mostra - in modo chiaro, didattico e argomentato - come la portata delle teorie queer sia ben più ampia e coinvolga il discorso pubblico sulla filosofia, la politica, la società. 

Image

Cover Le teorie queer di Lorenzo Bernini

Non a caso il testo è pubblicato dall’editore Mimesis come quarto volume dei "Quaderni di teoria critica della società", collana nata con l’intento di offrire strumenti teorici per comprendere la società contemporanea, e che raccoglie diversi contributi del "Corso di Perfezionamento in Teoria Critica della società" dell'Università Bicocca di Milano, in cui è collocato stabilmente anche il corso sulle teorie queer tenuto da Lorenzo Bernini; proprio dalla rielaborazione delle sue lezioni nasce il testo qui recensito. 

L’autore sostiene che le teorie queer debbano essere collocate nel contesto della teoria critica e della filosofia politica, mostrando come si inseriscano in una varietà di modi nel dibattito pubblico su cosa sia il potere, e in particolare sulla relazione tra sessualità umana e potere. Le teorie queer esprimono il punto di vista dei soggetti che subiscono il potere delle norme sessuali, persone le cui identità sessuali sono considerate variamente fuori della norma, e che nelle società occidentali sono indicate per lo più come LGBTQ+ (e in altre parti del mondo con altri nomi). 

Le argomentazioni di Bernini ripartono da quesiti fondamentali: Che cos'è la filosofia? Che cos'è la filosofia politica? Che cosa si intende per filosofia critica? Per rispondere a questi quesiti fondanti Bernini si avvale - in particolare - degli studi di filosofia politica di Stefano Petrucciani (cfr. ad esempio il saggio Modelli di filosofia politicae dello storico e filosofo francese Michel Foucault.  Relativamente a Petrucciani il saggio di Bernini sviluppa l’idea che la filosofia, anche quando esamina i fatti, ponga «domande di orientamento, di direzione, di senso», per giungere a definire la filosofia politica come discorso pubblico argomentato sul presente della società, che pone al centro la domanda su cosa sia il potere. Se nella filosofia politica classica il potere è analizzato soprattutto dal punto di vista di chi lo esercita, ad esempio lo stato, Bernini suggerisce di adottare gli strumenti della critica per provare a studiare il potere da un altro punto di vista. Seguendo Foucault invece, l’autore definisce la critica come la capacità di mettere distanza tra noi stessi e le norme che condizionano la nostra vita, e di guardare «al potere dalla posizione di chi è governato, di chi è oppresso da un potere che le/gli risulta intollerabile: di chi appartiene alle classi subalterne, alle 'razze’ subalterne, al secondo sesso, alle cosiddette ‘minoranze sessuali’». Secondo il filosofo francese, la vocazione critica è propria della filosofia in quanto sapere che problematizza e partecipa alle diverse dimensioni dell’esperienza umana, anche quelle apparentemente lontane dal pensiero astratto, come la sessualità, la follia, noi stessi e noi stesse.

Se le teorie critiche sono intrecciate con l’esperienza umana, allora le fonti delle teorie queer si trovano nelle vite dei soggetti che esprimono sessualità fuori della norma, anche attraverso i movimenti di liberazione femministi, omosessuali e transessuali, portando pensiero e presenza critica nella sfera pubblica. Un intero capitolo è dedicato ad "Esercizi di critica queer", con riflessioni che partono proprio dal punto di vista dei soggetti, in particolare intersex e transgender, e dei movimenti che oppongono resistenza all’eterosessualità obbligatoria e alle forma di pensiero che riducono la complessità della sessualità umana ad alternative rigidamente binarie (maschio/femmina, omosessuale /eterosessuale).

La complessità di tali esperienze e movimenti si rispecchia nelle teorie che da esse emergono. Non esiste infatti una teoria queer, ma molte, argomenta Bernini, e di queste propone una suddivisione - sommaria per stessa ammissione dell'autore - in tre correnti: il freudomarxismo rivoluzionario, il costruttivismo radicale e le teorie antisociali. Si tratta di orizzonti di pensiero che si differenziano per «quale, tra le molteplici dimensioni della sessualità scelgono come punto d’osservazione privilegiato sul potere». 

Seguendo le argomentazioni di Bernini, chi si accosterà al testo potrà farsi un’idea non solo dell'impianto teorico ma anche dei possibili esiti politici del freudomarxismo rivoluzionario di Mario Mieli, che mette al centro le potenza liberante del desiderio sessuale, del costruttivismo radicale dell'eminente filosofa post-strutturalista Judith Butler, che insiste sulle norme che plasmano l’identità sessuale, e delle teorie antisociali di Leo Bersani e Lee Edelman, fra le voci più influenti della teoria queer statunitense, che indagano la pulsione sessuale e i suoi effetti sull’integrità del soggetto (segnaliamo che a queste teorie Bernini ha dedicato la monografia intitolata Apocalissi queer. Elementi di teoria antisociale). 

Lorenzo Bernini insegna Filosofia politica e sessualità all’Università di Verona, dove dirige il Centro di ricerca PoliTeSse (Politiche e Teorie della Sessualità). I suoi interessi spaziano dalla filosofia politica classica, al pensiero francese del ventesimo secolo, alle teorie queer contemporanee. È tra i primi promotori di GIFTS, la Rete degli studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità. È autore di monografie tradotte in diverse lingue, come Apocalissi queer. Elementi di teoria antisociale (ETS, 2013), Le teorie queer. Un’introduzione  (Mimesis, 2017), Il sessuale politico: Freud con Marx, Fanon, Foucault (ETS, 2019).

Nel 2020 ha scritto la voce LGBTQIA+ per l'enciclopedia Treccani.

Questo articolo fa parte di: Prospettive Queer