L'unicità della nostra voce

Ci sono tantissimi strumenti per suonare e far musica. Possiamo dire che ogni generazione, ogni popolazione, ogni etnia ne ha creati contribuendo all'arricchimento del vasto  patrimonio culturale  dell’umanità. Sarebbe un elenco lunghissimo anche solo citarne una piccola parte.

Ma c’è uno strumento unico al mondo che ognuno di noi possiede: la propria voce!

Sono esistiti ed esistono cantanti che chiunque riconoscerebbe all’istante, le cui voci hanno davvero fatto la storia. Pensiamo alle voci di Lucio Battisti, De André, Dalla, Pino Daniele, Battiato, Mina, Carmen Consoli, Cocciante… solo per giocare in casa!

Il nostro intento sarà quello di puntare il focus su artisti mondiali le cui voci sono, o furono, non solo riconoscibili e belle, ma estremamente particolari. E non è affatto scontato che siano noti a tutti!

Che dire di quel bambino che a dodici anni canta nei cori gregoriani in chiesa e nelle piazze siciliane? Lui si chiama Mario Ranno e si perfeziona nella lingua inglese, che sarà poi quella in cui canterà. Per un po’ di tempo fa il turnista per etichette di nicchia, ma dal 1988 comincia a fare da spalla a i big dell’epoca del calibro di Ray Charles. Ha una voce che “spacca”, si farà chiamare Mario Biondi. 

Qualche anno fa ascoltai in una sigla televisiva una voce che catturò immediatamente la mia attenzione. Non riuscii subito a capire chi fosse ma, quella voce - ascoltata per una manciata di secondi - piantò immediatamente radici nella mia memoria tanto ne rimasi colpito.

Mesi dopo, per caso, mi capitò di risentirla riconoscendola all’istante. Riuscii a catturarla con shazam, l’app che ci svela l’artista e la canzone in questione. Scoprii così che quella meravigliosa voce apparteneva ad Antony Hegarty, cantante transgender conosciuta per essere la voce degli Antony and the Johnsons.  Artista visuale, compositrice, nata in Inghilterra nel ’71 e  trasferitasi con la famiglia a San Francisco.

Grandi orchestre e musicisti hanno suonato con lei, fra questi Lou Reed. Persino Battiato l’ha voluta accanto ad un concerto all’arena di Verona. L’esibizione fu registrata per intero e ne venne fuori un cd: ascoltatela mentre canta il brano Hope There's Someone

Non posso poi non citare il cantante-poeta per eccellenza: Leonard Cohen. Considerato uno dei più celebri, influenti e apprezzati cantautori di tutti i tempi, ha esplorato temi come la religione, l’isolamento, l’amore, la sessualità, la depressione, ripiegando spesso sull’ individuo. Suzanne, A famous blue raincoat, canzoni pazzesche cantate con  una voce da rasoio arrugginito, bassa fino all’inferno.

Chi non rimarrebbe incantato poi da Jeff Buckley, la cui voce fu definita  “voce d’angelo”,  mentre canta l’ipnotica Hallelujah (canzone di Leonard Cohen, tra l’altro!)?

Mai nessuno l’ha cantata come lui, perché mai nessuno potrà avere quella timbrica vocale! 

Stesso discorso potrebbe valere per Bohemian Rhapsody, la canzone dei Queen cantata da Freddy Mercury. Tonalità al limite dell’impossibile, che Freddy raggiunge con una pienezza spontanea e devastante! 

Domenica , 17 agosto ’69 , sale sul palco del celebre concerto di Woodstock un certo Joe Cocker. Non era un cantante famoso, all’ epoca, e la maggior parte del pubblico non lo conosceva. Canta una celebre e leggiadra canzone dei Beatles With a little help from my friends, ma buca il video ed entra nella storia! La sua voce rauca , graffiante, profonda, le sue tipiche movenze e la sua abilità nell’ interpretare le canzoni lo renderanno uno degli artisti più famosi e amati di tutti i tempi.

Lula Pena, cantautrice e poetessa portoghese. Dice: “Per me suonare non è un mestiere, è un’esperienza quasi religiosa che coltivo con grande parsimonia“.

Lula, che suona la chitarra e canta, riesce con la sua voce a creare attorno un alone quasi mistico, sacrale, come una sorte di sacerdotessa che officia un rito fatto di pathos e grazia, sensualità sottile, strisciante come una danza che muove tra pieghe di ciò che sta al crocevia tra corpo e anima. 

In Spagna c’è un’artista dal nome Silvia Pèrez Cruz; sarebbe capace di impressionare ed emozionare il pubblico anche interpretando una canzone banale. Peccato che però scelga di cantare canzoni di impegno civile.

Andate ad ascoltarla su youtube quando canta Gallo rojo, gallo negro, ballata sulla resistenza spagnola. Brivido! Non scorderete mai più quella voce. 

Testo di Giacomo Aime, con la collaborazione di Paolo Barile.

Leonard Cohen nelle BCT