Pillole di Heavy Metal

Un giorno Odino convocò suo figlio Thor e, guardandolo negli occhi, proferì queste parole: “Manca ancora qualcosa per la perfezione, manca ancora qualcosa…”. Non completò la frase, lasciando intendere che stava a Thor trovare quel qualcosa. Aggiunse: “Torna nel Walhalla e pensaci tu, poi mi esporrai il tuo progetto e io deciderò se potrà andare bene”. Thor era onorato del gravoso e nobile compito assegnatoli. In cuor suo era consapevole degli ignobili e infidi stratagemmi che Loki il malvagio avrebbe attuato per impossessarsi del progetto ed asservirlo ai suoi oscuri disegni. Proteggere l’ idea della perfezione ed evitare che cadesse nelle mani del male era ardua faccenda anche per un Dio!

Ma cosa, se non l’arte, poteva incarnare meglio l’idea di perfezione? E tra le molteplici forme d’arte praticate dagli uomini, quale la migliore da asservire a questo progetto?  Dopo lunghe speculazioni e diatribe, il settimo giorno del settimo mese, Thor si rivolse a Odino e disse: “Padre, osserva la mutazione del mio Mjolnir e rivelami cosa ti suggerisce”.

Odino, guardò non senza stupore le aeree evoluzioni del “sacro martello”: dapprima divenne una chitarra elettrica, pulsante di energia. Questa si trasformò quindi in un basso il cui suono evocava il cupo rombo del tuono, ma poi ancora si scisse in due bacchette per tamburi con i quali accompagnare le armate. Per ultimo, la voce di Thor squarciò l’ aria con un canto che era al contempo urlo, melodia, coro e, rivoltosi a tre ragazzi inglesi nel turbine delle loro passioni adolescenziali, proferì queste parole: “Tu Ritchie (Blackmore), tu Jimmy (Page) e tu Tony (Iommi), impugnerete le asce primigenie / capostipiti di una lunga progenie / che con  Deep Purple,  Led Zeppelin e  Black Sabbath / darà vita ad una nuova era / Sarete i Padri di una stirpe guerriera / che avrà nei Manowar i suoi più alti vati /  nei Judas Priest, nei Motorhead e in Iron Maiden /  gli  eroi più celebrati / di una  fratellanza presente sul pianeta / in tutto l'Occidente e oltre / e Floor Jansen canterà l' epiche gesta / vestale di  sentimenti puri / che giammai giaceran sotto una coltre!"

Era nato l’HEAVY METAL!

Nelle Biblioteche Civiche Torinesi è possibile reperire parecchi testi relativi a questo genere musicale. Libri interessanti sull’argomento raccontano storie e aneddoti di gruppi, cantanti e chitarristi.

Tra questi segnaliamo Enciclopedia rock hard & heavy, curata da Beppe Riva; Heavy Metal. I moderni, con le preziose schede di Luca Signorelli (autore tra l’altro anche del compendio Metallus) e Heavy Metal. I contemporanei. E ancora Hard Rock and Heavy Metal di Gianni della Cioppa e l’indispensabile Italian Metal Legion, unico testo che tratta in modo approfondito ed esaustivo il panorama italiano dell’Hard Rock e del Metal. Si segnala ancora un interessante libro, forse un po’ meno curato dei precedenti menzionati: The Sound of the beast di Ian Christe, ricco di informazioni ma anche di imprecisioni (gli appassionati lo rileveranno). Per concludere, il libro oscuro, quello su cui ha messo le mani Loki, per intenderci: Come lupi tra le pecore, scritto da Davide Maspero e Max Ribaric. Un testo veramente cattivo!

Presso la biblioteca Dietrich Bonhoeffer troverete il compact disc dell'album musicale Past lives dei Black Sabbath.

E non dimenticate di godervi la magnifica Highway Star dei Deep Purple, nella mitica versione del concerto Made in Japan, con l’assolo indimenticabile di Ritchie Blackmore.

by The dark Drifter

L'Heavy Metal nelle BCT