"Prima che sia buio": gli ultimi istanti della Vergine del Caravaggio. Un video di Ilenia Speranza

Ilenia Speranza - "Prima che sia buio"

Una nuova interpretazione per l'opera dello scandalo: "La morte della Vergine" di Caravaggio (1605 circa)

Sembra che il famoso quadro di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, susciti ancora oggi riflessioni e spunti per nuove espressioni artistiche. È il caso del testo teatrale Prima che sia buio, scritto, prodotto e interpretato da Ilenia Speranza, con Diego Casale e Francesca Guidotti. La rappresentazione scenica di Ilenia Speranza, prendendo ispirazione dalla scelta simbolica dei colori (il rosso) e dal freddo realismo della rappresentazione della morte di una donna espressi nel dipinto di Caravaggio, viene dedicata a  tutte quelle donne vittime di violenza che la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre ogni 25 novembre, vuole ricordare. 

Per meglio comprendere il messaggio contenuto nel video, cerchiamo di fissare qualche nozione riguardo alla storia del quadro di Caravaggio, che ne è stato l'ispiratore.

La morte della Vergine fu commissionata al Caravaggio da un ricco signore Laerzio Cherubini per l’altare della  cappella di sua proprietà in Santa Maria della Scala in Trastevere, la sede più  importante dell'ordine dei  Carmelitani Scalzi a Roma.

Il tema della morte della Madonna era sempre stato rappresentato, sia dagli artisti medievali che da quelli rinascimentali, secondo l’iconografia tradizionale, nella sua regale divinità. La rappresentazione cruda con estremo realismo del cadavere femminile che ne diede Caravaggio costituì un vero scandalo per l’epoca.

Nel quadro, la Vergine Maria è dipinta di rosso (sembrerebbe quasi un'anticipazione delle scarpette rosse utilizzate oggi come simbolo per la lotta dei diritti delle donne contro la violenza di genere!) e non di nero (come voleva la tradizione). Ha i piedi nudi e le caviglie gonfie, il volto livido, i capelli disordinati, il ventre prominente. La scena è ambientata in uno spazio chiuso e  povero.  È una rappresentazione della morte drammaticamente umana, in opposizione all’iconografia tradizionale che raffigurava in modo mistico la morte di Maria a cui non segue la corruzione corporale, ma assurge subito alla gloria del Paradiso. Il pittore ignorò questa tradizione rappresentando Maria come una donna qualunque del popolo, forse una prostituta trovata uccisa nel Tevere. L’interpretazione della morte di Maria che ne diede Caravaggio non fu infatti capita per il suo estremo realismo. I Carmelitani rifiutarono di introdurre il quadro nella chiesa di Santa Maria della Scala in Trastevere. 

Per la straordinaria forza espressiva, il dipinto ebbe, tuttavia, grande fortuna tra i suoi colleghi artisti, come Rubens, che lo introdusse nella collezione del Duca di Mantova, Gonzaga I. Successivamente il dipinto fu rivenduto al Re d’Inghilterra Carlo I e, alla morte di questi, acquisito da Luigi XIV.

Per questo oggi si trova nella Galérie des Italiens del Musée du Louvre.

Testo teatrale scritto, prodotto e interpretato da Ilenia Speranza con Diego Casale e Francesca Guidotti. Regia Pupi Oggiano. Organizzazione generale Gabriele Farina. Riprese e montaggio Alessandro Benna. Assistente al montaggio Serena Guarnero. Musica IDENTITY CRISIS di Myuu. Titoli di coda "Condannati all'eterno tormento" di Pupi Oggiano. Si ringrazia Franco Abba PICCOLO TEATRO COMICO di Torino. English translation by Shelly Valliere.