Ripensare la globalizzazione: luci e ombre

Michael Spence

Joseph Stiglitz – premio Nobel per l’economia 2001 – nel 2002 pubblica un libro intitolato La globalizzazione e i suoi oppositori (Einaudi) in cui si propone di spiegare «il disagio creato dalla globalizzazione nei tanti paesi in via di sviluppo» che aveva avuto modo di studiare e osservare da vicino grazie al suo ruolo di chief economist della Banca mondiale, paesi in cui «si concentra l’85% della popolazione mondiale ma solo il 39% del reddito mondiale» perché spesso depredati – scrive Stiglitz – soprattutto quelli africani, delle proprie abbondanti risorse umane e naturali. Un disagio a cui più recentemente si è aggiunto quello di molti americani appartenenti ai ceti medi e bassi, che hanno alimentato il populismo di Trump e le sue scelte di nazionalismo economico. Nel libro Stiglitz analizza quelli che nella nuova edizione del 2018 – definisce i ‘fallimenti della globalizzazione’ che a suo avviso non sono inevitabili, anzi: una globalizzazione più equa e meglio funzionante è possibile. «La globalizzazione è una realtà con cui tutti dobbiamo fare i conti. Ma è importantissimo come. Se lo faremo nel modo giusto, il mondo del futuro sarà un mondo di prosperità condivisa». A come governare la globalizzazione Stiglitz dedica il suo libro successivo, intitolato La globalizzazione che funziona (Einaudi, 2006), in cui propone una serie di riforme degli accordi commerciali e degli aiuti ai paesi emergenti, dei brevetti e delle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, dei mercati finanziari e delle regole sulle multinazionali, necessarie per una globalizzazione che rispetti la democrazia e favorisca la giustizia sociale.

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Joseph Stiglitz. La globalizzazione e i suoi oppositori (Einaudi, 2002)  e Joseph Stiglitz. La globalizzazione che funziona (Einaudi, 2006)

Pochi anni dopo, un altro Nobel per l’economia che nel 2023 sarà al festival, Michael Spence, pubblica un libro intitolato La convergenza inevitabile. Una via globale per uscire dalla crisi (Laterza, 2012) in cui si propone di spiegare come nei cento anni dopo il 1945 sia avvenuta (e continui ad avvenire) la stessa convergenza descritta da Richard Baldwin tra i paesi che avevano sperimentato la rivoluzione industriale e quelli che stanno sperimentando quella che Spence chiama ‘la rivoluzione inclusiva’. «Perché un altro 60% del pianeta è riuscito a mettere in moto il processo per entrare nel mondo della prosperità, o è sulla buona strada per farlo?», si chiede Spence. «Quanto tempo è necessario perché un paese povero completi la transizione allo status di paese avanzato? Quanto può durare – o meglio: Può durare? C’è un limite di velocità? [...]. Con il tempo riusciremo a imparare a gestire l’enorme  complessità dell’economia globale che si sta affermando e trasformando, con le sue sempre maggiori dipendenze reciproche e la sua sempre maggiore complessità? Oppure l’attuale crisi finanziaria ed economica mondiale è l’anticipazione di una instabilità più distruttiva [...]? Che cosa succederà alle popolazioni, ai redditi, alle risorse naturali e all’ambiente?». Tutte questioni che saranno affrontate al Festival 2023 a partire dal dialogo tra Michael Spence e Tito Boeri, che aprirà la manifestazione nell'edizione del Festival Internazionale dell'Economia 2023

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 Michael Spence. La convergenza inevitabile (Laterza, 2012) e Dani Rodrik. La globalizzazione intelligente (Laterza)

Nel 2011 esce un altro libro che traccia un bilancio critico della globalizzazione: La globalizzazione intelligente (Laterza) di Dani Rodrik. Come scrive l’autore nell'introduzione all’edizione italiana del 2015, «l’Europa si trova ancora sprofondata in una crisi economica che comincia a produrre spiacevoli conseguenze politiche, come le crisi di questo tipo fanno spesso». Al fondo, la crisi è la manifestazione di quello che Rodrik chiama il ‘trilemma dell’economia mondiale’: «globalizzazione economica, democrazia politica e Stato-nazione sono fra loro inconciliabili. Possiamo avere in contemporanea al massimo due di queste cose. La democrazia è compatibile con la sovranità nazionale solo se mettiamo limiti alla globalizzazione». È quello che Rodrik – che pure sarà al Festival 2023 – propone nel libro, esplicitando che a suo avviso «le democrazie hanno il diritto di proteggere i loro assetti sociali, e quando tale diritto entra in conflitto con le esigenze dell’economia globale, è quest’ultima che deve cedere il passo». «In ultima analisi – aggiunge Rodrik – l’economia mondiale deve conciliare le grandi differenze del sistema culturale, politico e sociale della Cina con i valori e le istituzioni dell’Occidente, che l’hanno dominata fino ad oggi. Gli americani e gli europei possono anche pensare che la crescita economica renderà la Cina più occidentale: liberale, capitalista e democratica. Ma [...] non c’è molta ragione di credere in una simile convergenza. La Cina ha un modo tutto suo, radicato nella sua lunga storia, di concepire l’organizzazione dell’economia, della società e del governo, e i apporti giusti tra loro. A mano a mano che la Cina guadagna potere economico, lotterà per un ordine mondiale che rispecchi meglio le sue concezioni. Non sarà facile gestire le tensioni che deriveranno da tutto questo. Ma la sfida sarà notevolmente più facile da affrontare con regole globali che rispettino le diversità e riducano al minimo la necessità di catene internazionali, che non con regole che puntino soprattutto sul coordinamento e su norme comuni».

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 Dani Rodrik. Dirla tutta sul mercato globale. Idee per una economia globale assennata (Einaudi, 2019)

Nel 2019 Rodrik è tornato sull’argomento con un libro intitolato Dirla tutta sul mercato globale. Idee per una economia globale assennata (Einaudi) in cui critica fortemente gli economisti per aver sottovalutato –soprattutto negli interventi pubblici – le insidie e i limiti del commercio globale, mostrando «come avremmo potuto fornire un quadro più onesto dell’economia mondiale, un resoconto sincero che ci avrebbe fatto cogliere meno impreparati dal suo futuro contraccolpo».

Fa parte di: Festival Internazionale dell'Economia 2023 - Ripensare la globalizzazione. Consigli di lettura.

Testo a cura di Festival Internazionale dell'Economia - Editori Laterza.