Storie di musica e di uomini: il Blues africano di Ali Farka Touré e Boucabar Traoré

Avete mai ascoltato il blues suonato dai musicisti africani? Anni fa andai a trovare una cara amica sui colli fiorentini. A cena, lei mise il cd di sottofondo di un musicista del Mali, si chiamava Ali Farka Touré. Il cd era Talking Timbuktu ed era suonato insieme al grande Ray Cooder. Colpì subito la mia attenzione, pochi giorni dopo lo comprai e lo ascoltai tutta l’estate, anzi divenne la colonna sonora delle mie vacanze estive in Spagna di quell’anno. Ma ciò che avvenne di importante per me, è che quel cd (che tra l’altro vinse il Grammy Award nel 1995) mi accostò alla conoscenza di Ali Farka Touré e di quei musicisti che portano avanti un blues con forti connotazioni legate alla musica tradizionale del Mali, in particolare della regione di Timbuctu. Per capire l’omogeneità e la tipicità di questo genere, sottoporrò alla vostra attenzione due musicisti, uno per l’appunto Ali Farka Touré, l’altro Boucabar Traoré

Ali Farka nacque nel 1939 nel villaggio di Kanau, sulla riva del fiume Niger nella zona coloniale francese di Gourma Rharous, uno dei 5 circondari in cui è suddivisa la regione di Timbuctu. Era chiamato il John Lee Hooker del Mali, poiché in alcune canzoni il suo blues si ispirava proprio al bluesman statunitense John Lee Hooker; così divenne anche uno dei principali esponenti dell’African Blues. Oltre a essere un virtuoso della chitarra sia elettrica che acustica, suonava altri strumenti tra cui lo strumento maliano N'jarka, una sorta di violino con una corda sola. The River (1990) e Talking Tumbuctu furono gli album che gli valsero una nicchia nel panorama musicale mondiale, ampiamente esplorato da artisti come Taj Mahal e Ry Cooder: tra gli arrangiamenti figura l'aggiunta del sassofono e della fidula, che attinge e approfondisce il repertorio dell'antica musica del Mali.

Storia quasi simile con Boucabar Traoré, che mescola American blues, musica arabo-africana e uso di pentatoniche tipiche dell'Africa occidentale sotto l'influenza culturale della regione Mandé. Traoré è diventato famoso all'inizio degli anni 60;  non pubblicò nessun disco in questo periodo e le radio non pagavano i diritti agli autori, quindi rimase povero, continuando a lavorare in parallelo alla carriera di musicista. La sua fama scemò e scomparve dalla scena fino ad una apparizione televisiva del 1987. Poco dopo questo ritorno alla musica la moglie di Boubacar morì durante il parto; Traoré decise allora di lasciare il Mali e di andare in Francia dove iniziò a lavorare come muratore per mantenere i suoi sei figli. Mentre era in Francia un produttore discografico britannico, dopo aver sentito una registrazione di una trasmissione radio in cui aveva suonato Traoré, decise immediatamente di metterlo sotto contratto per produrre il suo primo disco. Il primo album che ha realizzato si chiama Mariama, e venne pubblicato nel 1990. Da allora Boubacar Traoré ha goduto di fama internazionale tra gli amanti del genere Desert blues e ha potuto girare l'Europa, l'Africa e il Nord America con i suoi tour. Boubacar compare nel libro Mali Blues dell'autore belga Lieve Joris; questo libro ispirò successivamente il regista svizzero Jacques Sarasin che nel 2001 realizzò il film Je chanterai pour toi (Canterò per te), proprio su Boubacar. Tra le scene del film compare anche Ali Farka Touré che suona assieme a Boubacar Traoré.

Alla biblioteca Bonhoeffer potrete trovare e prendere in prestito i cd Savane e Niafunke di Ali Farka Touré.

Testo di Giacomo Aime

Africa: storie di musica e di uomini