Ordinamento delle raccolte e cataloghi in Biblioteca civica. Direttore Daniele Sassi (1873-1904)

Veduta di Torino dalla collina nei pressi del Monte dei Cappuccini (1880 circa)

Premessa

IIn questa scheda e nelle schede a essa collegate verranno esaminate le fonti documentarie più significative (a esclusione dei regolamenti che saranno trattati in una scheda dedicata) aventi per oggetto, fra l'altro, l’ordinamento delle raccolte e i cataloghi della Biblioteca civica, che saranno considerati dal punto di vista della loro evoluzione storica: dal febbraio 1869, anno di inaugurazione della biblioteca, al 1959, anno che precede il trasferimento dalla sede temporanea di Palazzo Carignano al nuovo edificio di via della Cittadella.

L'esposizione di una vicenda così complessa e relativa a un arco cronologico molto esteso (circa novant’anni) verrà svolta in cinque schede di approfondimento:

1. Ordinamento delle raccolte e cataloghi in Biblioteca civica. Giuseppe Pomba (1869)
2. Ordinamento delle raccolte e cataloghi in Biblioteca civica. Direttore Daniele Sassi (1873-1904)
3. Ordinamento delle raccolte e cataloghi in Biblioteca civica. Direttore Enrico Mussa (1909-1926)
4. Ordinamento delle raccolte e cataloghi in Biblioteca civica. Direttore Luigi Màdaro (1926-1948)
5. Ordinamento delle raccolte e cataloghi in Biblioteca civica. Direttore Enzo Bottasso (1951-1972)

Presentiamo in questa scheda alcuni brani tratti da tre testi (del 1875, del 1884 e del 1887) di Daniele Sassi, direttore della Biblioteca dal 1873.

La Biblioteca nel 1875

Nel primo testo La Biblioteca civica di Torino: relazione della Direzione l’autore, dopo un excursus storico sulle esperienze che nel passato anticiparono la creazione dell’odierno istituto comunale, ne prende in esame lo stato presente dal punto di vista catalografico, patrimoniale, logistico e statistico. Non manca la valutazione di quella che oggi definiremmo la mission, né la riflessione su come l'aumento del numero dei lettori e delle raccolte renda drammatico il problema della mancanza di spazio, ragion per cui si considera inderogabile (dopo soli sei anni) l’ampliamento, già da tempo previsto, dei locali.
Per quanto riguarda la biblioteca inaugurata nel febbraio 1869 si descrivono gli Antichi cataloghi (sistema Brunet) ed i successivi Nuovi cataloghi ed ordinamento nuovo (1874)
: L’ordinamento della libreria era fatto secondo il sistema del Brunet, colla divisione cioè dei libri in cinque grandi categorie, vale a dire di Storia e biografia, Scienze ed arti, Letteratura, Teologia e scienze affini, Giurisprudenza.
I cataloghi in numero di due, uno alfabetico e l’altro scientifico, si trovavano scritti su cartine ordinate in cassette, le quali invero non rendevano difficile la ricerca delle opere richieste, ma non potevano troppo assicurare la Biblioteca da smarrimenti non difficili, trattandosi di oggetti così minuti.

Era dunque necessario che si facessero cataloghi regolari non solo, ma che si ordinassero i libri in maniera che i più alla mano fossero quelli maggiormente richiesti, e negli scaffali più incomodi e più appartati si confinassero quelli i quali non occorre che di rado ricercare. A questo lavoro certamente non lieve, si accinse la nuova Direzione della Biblioteca e potè fortunatamente condurlo a termine L’operazione, cominciata il giorno 6 aprile 1874, si finì dopo 6 mesi di lavoro indefesso, cosicchè ora la Biblioteca possiede, siccome è richiesto, un inventario, un catalogo generale a cartine ed a registro e cataloghi a cartine per ordine di materie divise nelle cinque grandi categorie indicate dal Brunet, alle quali si aggiunsero, per il miglior sistema di ordinamento e per ottenere la massima agevolezza nel servizio, una categoria preliminare importante (lEnciclopedia) e la categoria Poligrafia, oltre ad una categoria speciale (8°) comprendente i manoscritti ed i libri rari che il Brunet nel suo manuale ad uso commerciale non contempla.

Già si pose mano alla formazione di cataloghi reali o sostanziali per le sotto-classi d’ingegneria, meccanica, chimica industriale e tecnologia; cataloghi ne’ quali alfabeticamente sono registrate non solo le opere concernenti un argomento in genere di quelle materie, ma altresì tutte le dissertazioni e tutti gli articoli che si riscontrano in dette opere, in atti di Accademie, in giornali, ecc. Con questo sistema di grande utilità pratica si otterrà una collezione di cataloghi speciali per ogni tema.
Le scienze teologiche, i sacri testi, l’ermeneutica, la scolastica, la liturgia, l’ascetica, la parenetica e catechetica furono confinate negli scaffali più alti e più disagevoli e sulle cornici, onde lasciare più vasto campo alle opere di scienze pratiche, di arti, di letteratura che vengono quasi sole abitualmente richieste.

Del resto l’ordinamento fu fatto secondo un sistema scientifico che, compiendo le lacune lasciate dal Brunet, aggiunge quelle minute suddivisioni che lo sviluppo dello scibile umano in questi ultimi tempi imperiosamente richiede. I libri, siccome si è accennato, furono ripartiti in sette categorie: Enciclopedia, Teologia o Scienze sacre, Giurisprudenza o Scienze giuridiche, Scienze ed Arti, Letteratura, Storia e Geografia, Poligrafia, oltre ad una categoria speciale (8°), e quindi suddivisi in ventisei classi minori, ciascuna delle quali ha un sito assegnato e distinto e un catalogo speciale che può considerarsi, salve le annotazioni, come un catalogo sistematico utilissimo ai distributori, indispensabile agli studiosi che in poche pagine trovano raccolte tutte le indicazioni sovra una data materia, indicazioni che invano, od almeno con improba fatica avrebbero dovuto cercare nelle 30.000 cartine del catalogo alfabetico. I libri che trattano della stessa materia essendo raccolti in un solo corpo, in quel miglior modo che dalle materiali esigenze del luogo fu consentito, ne risulta che i sopraddetti cataloghi servono di perenne riscontro all’inventario.

Altro dei vantaggi di questi cataloghi si è quello di indicare a primo colpo d’occhio quali sieno le classi che hanno corredo troppo scarso ed insufficiente, e delle quali più è necessario il favorire l’incremento.
Anche il lavoro manuale procedette quanto più si potè spedito ed ordinato; ogni volume ricevette due tasselli colle quattro indicazioni della posizione nuova; tutte le cartoline furono rettificate, sostituendo la posizione l’indicazione nuova all’antica.

La Biblioteca nel 1884

In occasione della partecipazione della Biblioteca all’Esposizione generale tenutasi nel 1884 a Torino, Sassi pubblica La Biblioteca civica di Torino: monografia. Così l’autore introduce il lettore al contenuto dell’opuscolo: L’intendimento di questa pubblicazione si è di riassumere categoricamente dall’origine ai nostri giorni le fasi della proficua istituzione della nostra Biblioteca Civica; dirne il sistema di classificazioni generale e speciali dei volumi che vi si contengono; rilevare la progressiva frequenza dei lettori
Riportiamo i passi più rilevanti.

Dal capitolo II (Primo ordinamento per uso pubblico - Primi cataloghi ad uso di inventario e di catalogo per materie - Ordinamento provvisorio - catalogo alfabetico per Autore):
Ottenuto l’ingente fondo di opere le più disparate, era indispensabile classificarle, ordinarle, allogarle e distribuirle per modo che il personale della Biblioteca per un canto, e gli studiosi per l’altro, non avessero ad incontrare alcuna difficoltà nella scelta dell’opera che per avventura venisse designata alla lettura.
Era necessaria la conveniente redazione di un razionale catalogo …

A tal fine si diè mano al primo ordinamento della Biblioteca seguendo il sistema del Brunet colla divisione dei libri in cinque grandi categorie:
1° Storia e biografia;

2° Scienze ed arti;
3° Letteratura;
4° Teologia e scienze affini;
5° Giurisprudenza.

A queste si aggiunsero tre altre categorie:
6° L’Enciclopedia;

7° La Poligrafia;
8° Manoscritti e libri rari, facendo di quest’ultima una categoria speciale, e della 6° una categoria per così dire preliminare.

Queste otto categorie vennero suddivise in ventisei classi minori, alle quali fu assegnato un luogo distinto negli scaffali delle sale A e B, e secondo le quali venne compilato un catalogo speciale.
Per tal modo i libri sono registrati nel catalogo colle medesime divisioni e nello stesso ordine in cui si trovano distribuiti negli scaffali, risultando così un inventario ed un catalogo sistematico e scientifico ad un tempo. Detto catalogo, scritto dapprima su distinte cartine, venne in seguito trascritto su appositi registri tenuti ogni giorno al corrente, i quali servivano per l’annuale ricognizione d’inventario, ed oltre all’essere utilissimi ai distributori erano indispensabili agli studiosi che trovavano raccolte
in poche pagine le indicazioni di tutte le opere esistenti in Biblioteca sopra una data materia.

Un altro catalogo alfabetico per autore su cartoncini forti disposti in cassette al banco di distribuzione serviva e serve tuttora per soddisfare quelle richieste che oltre al titolo dell’opera portano eziandio il nome dell’autore. Questo catalogo è il più frequentemente consultato specialmente pel servizio pubblico.

Dal capitolo III (Inventario topografico o locale - Repertorio di collocamento nel quale i libri sono registrati nell’ordine stesso in cui trovansi disposti negli scaffali distribuiti per le diverse sale):
Il rapido incremento del materiale librario avvenuto fece sì che le due sale A e B divennero ben presto insufficienti, e si dovette provvedere allo ampliamento del locale, concedendo sale adiacenti alla Biblioteca Le librerie di illustri Personaggi pervenute in dono obbligarono per il rilevante numero dei volumi a compilarne cataloghi speciali ed a collocarli in sede appartata, mancando il sito per fonderle col primo nucleo distribuito già per materia nelle due prime sale, dove non poterono neppur più trovar posto le opere che si introdussero alla spicciolata in Biblioteca e che dovettero essere collocate indipendentemente dalla materia trattata nelle nuove sale aggiunte.
Così si rese impossibile la continuazione del primo ordinamento ed emerse la necessità di un nuovo catalogo topografico, che venne eseguito nel 1879 su più ampie basi, tenendo il dovuto conto di tutte le possibili aggiunte da farsi in avvenire. Questo catalogo-inventario venne compilato indipendentemente da quelli già esistenti, copiando sul luogo il titolo e l’autore di ogni opera, il luogo e la data dell’edizione, cominciando dal primo scaffale di ogni sala ordinatamente fino all’ultimo, correggendo così quegli sbagli che per avventura fossero occorsi nella formazione del primo catalogo degli anni precedenti.

Dal capitolo IV (Catalogo per voci o soggetti (in via di formazione)):
L’esperienza di più anni dall’apertura della Biblioteca e l’uso quotidiano dei cataloghi sistematici e alfabetici preparati per la distribuzione dei libri richiesti dagli studiosi ha suggerito una più ampia e particolareggiata classificazione delle materie che sono in ogni singola opera trattate. Per tal guisa a completamento dei già detti sistemi di registrazione dei libri, comune pressoché in tutte le Biblioteche, questa Civica di Torino ha impreso un indice per soggetti alfabeticamente disposti indipendente da ogni metodo di classificazione per materia in categorie, classi, divisioni od altrimenti. In questo catalogo ogni opera è registrata a seconda dell’argomento o soggetto principale di cui tratta. Così un codice non è alla classe giurisprudenza, ma alla voce o soggetto codice; un trattato sulla coltivazione, sull’industria del tabacco, non è alla classe agricoltura, industria, od altro, ma alla voce tabacco; una storia d’America, non è alla classe storia, ma al soggetto America, e così via dicendo lo studioso trova immenso aiuto vedendo registrate, riunite in bell’ordine tutte le pubblicazioni che può trovare in una Biblioteca sopra un dato argomento senzachè gli occorra conoscere preventivamente o gli autori o il titolo delle opere che gli tornano acconce.

D’altro canto è facile immaginare come un siffatto repertorio porga agevole mezzo di trarre profitto di tesori ignorati. La classificazione alfabetica per Autore, mentre non vale se non che per coloro i quali conoscano il nomi dell’Autore a cui vogliono ricorrere, non serve poi affatto od in pochi casi, e soltanto in grazia della buona memoria del distributore, allorché lo studioso non sappia indicare altro che l’oggetto delle sue ricerche e dei suoi studi. Ci vuole appunto un lavoro analitico per appianare quanto più si possa la via alle utili cognizioni, e ciò maggiormente in una biblioteca che a modo di questa specialmente è destinata a sussidio di giovani discepoli, e di popolani artieri di preferenza che ai profondi eruditi investigatori.
La compilazione di questo indice nel quale per ogni soggetto trovansi registrate le opere tutte esistenti in Biblioteca che ne trattano indipendentemente dal modo in cui venne discusso l’argomento, sia esso statistico, letterario, storico od altro, presenta evidentemente non poche difficoltà, e le migliori risoluzioni di esse, a giudizio dei compilatori dell’indice, saranno per opportuna norma degli studiosi premesse all’indice stesso, affinché siano viemmeglio agevolate le ricerche di ogni fatta.

Come si è detto, questo catalogo non è per anco del tutto compilato. I soggetti già compiuti si riferiscono a
Casa Savoia;

Monografie delle antiche provincie;
Torino;
Biografie.

Dal capitolo V (Librerie speciali, ordinamento e cataloghi delle medesime - Elenco e notizie particolari sul loro valore):
In alcune delle librerie speciali si è preparato un lavoro per saggio coll’intendimento di estenderlo in avvenire a tutta la Biblioteca. Si è fatto, cioè, per ognuna di dette librerie un inventario, un indice alfabetico, e un catalogo sistematico.

L’inventario necessita ad ogni biblioteca. Il catalogo alfabetico annotato sostanzialmente verte sulla trattazione e sul valore delle singole opere, essendosi per esperienza riconosciuta la grandissima utilità a cui riescono così fatte indicazioni, essendochè non di rado gli studiosi esitano nella scelta dei libri od anche delle diverse edizioni di essi per deficienza di precise notizie, e talora anche sciupano tempo e fatica indarno, perché manca loro una sicura guida di note bibliografiche e scientifiche.
Come ben si vede, ove si generalizzasse questo accurato modo di illustrazione delle opere contenute in Biblioteca, si verrebbe formando una bibliografia completa di essa, con irrefutabile, utilissima agevolezza nella ricerca di quelle nozioni che meglio si confacessero a studii speciali su qualsiasi materia trattata nelle opere esistenti in Biblioteca.

Il Catalogo sistematico poi non è che un indice alfabetico delle singole materie in cui si fa cenno nella libreria speciale a cui corrisponde.
Dell’utilità di questi sistematici repertori, in cui si riferiscono ordinatamente tutte le opere che riflettono un dato ramo dello scibile, non vi può essere dubbio, e la compilazione di essi non può tornare che il mezzo più efficace di sussidiare le lunghe e soventi inutili ricerche concesse dai cataloghi generali.

Dal capitolo VII (Spogli - Loro ordinamento):
Le opere nelle quali vi sono trattati di autori diversi, le collezioni scientifiche, tecniche e letterarie e le miscellanee vengono man mano spogliate a misura che entrano a far parte della Biblioteca.
Tali spogli sono registrati in appositi cataloghi col nome dell’autore e il titolo delle opere nell’ordine in cui trovansi nei volumi; contemporaneamente si forma una cartina per ciascun autore che viene per copia collocata nelle cassette del catalogo alfabetico. Egli è evidente come tali spogli costituiscano una importantissima fonte per rintracciare particolari nozioni sulle più svariate materie di cui si abbia desiderio di fare ricerca. Presentemente trovansi già spogliate utilissime pubblicazioni
... Al modo stesso, man mano che si ricevono le pubblicazioni di biografie e di necrologie, le più importanti menzioni di esse vengono ridotte a spoglio. In gran parte sono tratte dai numerosi giornali, dalle migliori riviste letterarie.

La Biblioteca nel 1887

Nel 1887 Sassi pubblica un Saggio di cataloghi per autori, per voci e per materie, dedicato per intero ai cataloghi della Biblioteca civica: presentiamo un modesto saggio della formazione di cataloghi alfabetico per autori ed analitico-alfabetico per voci e materie col relativo indice, quali ci risultano fino ad ora migliori per la loro pratica utilità.

Egli inizia la trattazione partendo dalla considerazione dell’insufficienza dei soli cataloghi per autori e per materia (basato, quest’ultimo, sulla divisione in classi dello scibile umano del Brunet, adottata dalla Biblioteca civica sin dalla sua fondazione). Tali cataloghi, seppur utilissimi, non rispondono per intero alle necessità di ricerca bibliografica poste dai frequentatori di una moderna biblioteca: col progredire delle scienze e col moltiplicarsi all’infinito delle pubblicazioni di ogni maniera, e più di tutto per la tendenza dei nostri tempi alla specializzazione ed all’analisi, si fa manifesto quanto sia insufficiente questa divisione, soprattutto per i lavori di critica storica e letteraria, in cui la diligenza nella ricerca di documenti, di date, di fatti costituisce il fondamento delle nuove dottrine. D’altra parte se nei tempi andati l’uso delle Biblioteche era, si può dire, monopolio di pochi studiosi, i quali vi accedevano sapendo quali libri avevano a ricercare, oggi, coll’incessante progredire dell’amore allo studio e di quella imperfetta educazione scientifica che si può dire più vernice di coltura che reale erudizione, le Biblioteche si affollano di gente avida d’apprendere, ma bisognevole d’essere guidata nella ricerca delle cose da vedersi rapidamente, più che non da profondamente meditarsi. È l’indole del nostro secolo, la quale bisogna pur secondare nella sua febbre, nella sua affrettata tendenza a volgarizzare la scienza, affinché da essa si possa trarre il vantaggio maggiore.

A questo scopo la classificazione alfabetica
per autore, che unita a quell’altra delle opere per materia è la più comune nelle nostre biblioteche, non basta perché spesso i lettori non conoscono il nome dell’autore ch’essi vogliono consultare, ed è molto se sappiano indicare l’oggetto delle loro ricerche. Ad agevolare le quali ci pare conveniente una più ampia e particolareggiata classificazione delle materie trattate, cioè un Catalogo per voci alfabeticamente disposte e indipendente da ogni partizione per materia in categorie, classi, divisioni e suddivisioni.

Il quale Catalogo pazientemente e sapientemente redatto riuscirebbe un vero Indice analitico bibliografico, pel quale non che gli autori e le singole materie, ma persino gli argomenti speciali di cui è parola nei volumi, nelle pubblicazioni periodiche, nelle effemeridi, sarebbero registrati, sì che ad un semplice sguardo chi voglia conoscere quanto fu scritto di un dato argomento, se lo possa vedere nitidamente schierato dinnanzi. In questo Catalogo ogni opera sarebbe registrata primamente secondo l’argomento principale in essa trattato.
È facile scorgere l’importanza e l’utilità di questo sistema. Collo accrescere il numero delle rubriche, si diminuirebbero le difficoltà del ritrovare l’opera che tratta per disteso una parte anche molto ristretta dello scibile umano. Inoltre a chi volesse applicarsi a studi affatto speciali, sarebbero posti innanzi come in un quadro i nomi degli autori ed i titoli delle opere che trattano di quella materia non solo, ma anche la indicazione del capitolo di quelle opere, o del numero di quelle effemeridi che per avventura, pur contenendo materie disparate, facessero cenno più o meno diffuso di un determinato argomento.

Avremo così tre maniere di Cataloghi contemporaneamente compilati:
1° Il Catalogo per materie che si può ricavare dalle prime cartine agruppate secondo le classiche divisioni del Brunet;

2° Il Catalogo per Autori;
3° Il Catalogo per Voci.

Per approfondire

Per il approfondire l’argomento si consulti la bibliografia sulla Biblioteca civica.

 

Testo di Gianfranco Bussetti (Ufficio Studi locali)